di Redazione – Francesco Barillà, Presidente della Fondazione Cuore e Circolazione ‘Il Cuore Siamo Noi, ha recentemente presentato la campagna finalizzata al presidio della salute cardio-vascolare, ribadendo che “per ridurre il rischio di infarto e ictus è importante mantenere bassi i livelli di colesterolo Ldl. Vanno bene attenzionati i valori di normalità sui responsi dei laboratori di analisi in quanto, essendo basati su valori medi della popolazione in generale, non possono e non debbono essere considerati” corretti “per coloro che avendo già avuto un infarto, sono ad altissimo rischio”.
Ma attenzione: per le nuove linee guida per la gestione e il trattamento delle dislipidemie della European Society of Cardiology (ESC) ed European Atherosclerosis Society (EAS), il colesterolo totale, quel numero che il cittadino-paziente mediamente informato ritiene determinante, non viene più considerato un parametro utile per la valutazione del rischio cardiovascolare. Il “nemico” è quello cattivo, il colesterolo Ldl,e una new entry, la lipoproteina(a). Gianfranco Sinagra, Presidente della Società Italiana di Cardiologia, segnale che:
“Il colesterolo totale perde di fatto ogni rilevanza clinica: potrà continuare a essere riportato negli esami di laboratorio, ma non ha più alcuna utilità né per stratificare il rischio né per guidare le decisioni terapeutiche. Rimane invece centrale il livello dell’Ldl, riconosciuto come causa diretta di aterosclerosi e quindi principale bersaglio terapeutico”.

